L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce la Salute come uno stato di benessere fisico, mentale e sociale. Quindi, la sola assenza di dolore da un punto di vista “fisico” (corporale) non è un dato sufficiente per poter concludere che un individuo sia sano! Infatti, egli deve esser dotato di un buon equilibrio “psicologico”, quindi “sociale” perché capace di trasportare il proprio benessere e la propria utilità nell’ambito di una collettività di persone.
L’obiettivo della Medicina Omeopatica, nonché del medico omeopata, è quello di ristabilire l’Energia Vitale dell’individuo affinché possa raggiungere gli “Scopi Superiori” della sua esistenza!
Il medico omeopata, nell’ambito di una visione globale, generale, universale del paziente ne studia il quadro morboso, cioè l’insieme della sintomatologia, dei disturbi (Fisici, Mentali, Spirituali, Familiari, Sociali) del malato e formula, infine, una diagnosi determinando una cura che sia in grado non solo di ripristinare il disordine funzionale di tutto l’organismo e rimuovere la causa che lo ha originato, ma anche di prevenire il sopraggiungere di ulteriori patologie (fisiche e mentali).
Pertanto, la diagnosi che segue all’osservazione del Paziente è inizialmente una diagnosi di malato ed in seguito di malattia.
La diagnosi omeopatica è certa non dubbiosa! E’ profonda, particolareggiata, capace di riconoscere e sanare anche in fase primordiale stadi di malattia che comunemente non vengono contraddistinti come tali dalla medicina allopatica.
Esempio: l’individuo geloso è malato! L’insicuro, l’emotivo, il bugiardo, il ladro, sono malati e devono essere curati per non arrecare danno a sé stessi, al prossimo ed alla società!
Per giungere a questo obiettivo la collaborazione del paziente col medico omeopata riveste un ruolo fondamentale, in quanto la conoscenza dei propri sintomi, la comprensione del linguaggio del proprio corpo (quadro morboso), la capacità di riconoscere la circostanza in cui si sono manifestati e, quindi, comunicarla, favorisce la corretta identificazione del rimedio omeopatico da prescrivere. Esempio: il paziente predilige la solitudine alla compagnia, ha sete o non vuole bere, preferisce il movimento fisico all’immobilità del corpo, ha desiderio di mangiare dolce anziché salato, avverte la necessità di piangere, il suo mal di testa è passato dopo aver dormito, ha bruciore di stomaco senza aver mangiato nulla, si manifestano crampi al polpaccio di notte, non sopporta la presenza del figlio, il paziente è irritabile, ecc. Solitamente il paziente che soffre di questi sintomi si rivolge al medico di base, all’ospedale o ad uno specialista, al fine di ottenere una diagnosi certa della sua patologia. Per routine lo stesso si sottopone ad esami specifici, ma, nonostante tutto, non sempre gli viene fornita una diagnosi o non necessariamente corretta!
Per la Medicina Omeopatica il paziente che non conosce il suo scopo è malato così come un individuo che conosce il suo scopo, ma non sa come raggiungerlo è altrettanto malato, perché non dotato di equilibrio mentale. Non è, dunque, una persona costruttiva, la sua volontà è disturbata, non libera, non indipendente, non in grado di riconoscere le priorità.
Questi sono considerati dal medico omeopata come sintomi “minimi”, ma di grosso valore!
Il sintomo di piccola entità, se trascurato e non curato sin dal suo esordio, porta il paziente ad uno stadio di malattia più profondo, più serio, a volte anche grave.
La scelta del rimedio omeopatico si basa sulla legge dell’Omeopatia “Similia Similibus Curantur”, chiamata Legge di Similitudine, che vuol dire che “il simile è curato dal simile” e consiste, appunto, nell’individuazione di un unico rimedio che racchiude nel suo insieme i sintomi particolari riconosciuti nel paziente.
Il rimedio omeopatico proviene dai tre regni esistenti in natura: Animale, Vegetale e Minerale.
In Omeopatia una sostanza naturale, che assunta in grandi dosi da un individuo sano provoca una serie di sintomi, è in grado, se opportunamente diluita, cioè assunta in dosi omeopatiche (infinitesimali), di curare quegli stessi sintomi in un individuo malato.
Il meccanismo d’azione dipende alla forza vitale del paziente , ci vuole il tempo necessario per la guarigione
Il medico omeopata da più di 200 anni prescrive il rimedio omeopatico con la certezza della sperimentazione clinica!